MONTE ISOLA Storia di un’isola collegata alla terraferma solo per pochi giorni

Monte Isola e The Floating Piers#googleimages

Lago d’Iseo, estate 2016.

Monte Isola si adagia sorniona nelle acque del Lago d’Iseo. È uno di quei luoghi unici al mondo, che racchiude in sé tante cose. Monte Isola – come dice il nome stesso – è infatti sia montagna, che emerge nel mezzo del lago che isola, la più grande tra quelle presenti nei laghi italiani e completamente attorniata dall’acqua.

Insomma, dalla terraferma si può raggiungere solo e soltanto in barca.

Ma per alcuni giorni – tra il 18 giugno ed il 3 luglio dell’anno 2016 – Monte Isola è stata collegata alle sponde del lago e al territorio di Sulzano, nella parte bresciana del bacino.

Come è stato possibile ciò? E perché soltanto per un tempo così breve?

La pazza idea è stata concepita da Christo, artista americano di origini bulgare che per decenni ha operato in sodalizio con la moglie Jeanne-Claude, con cui ha ideato opere che hanno segnato quella forma d’arte contemporanea nota con il nome di Land Art.

La Land Art si caratterizza per l’intervento diretto dell’artista sul paesaggio naturale o su pezzi di città, tramite segni molto forti e necessariamente di grandi dimensioni. Proprio Christo, negli anni ’70, è stato l’artefice dell’impacchettamento della storica Porta Pinciana a Roma, mentre qualche anno prima aveva coperto con un telo di dimensioni spropositate un tratto di costa australiana.

Tali opere, che tendono a sensibilizzare la società su temi quali il rispetto della natura, sono necessariamente provvisorie e rimangono nella memoria collettiva tramite i reportage video-fotografici e i disegni preparatori.

Da questa filosofia artistica e dall’inventiva di Christo nasce il pontile galleggiante e coloratissimo con cui Monte Isola è stata collegata alla costa del lago – rompendo per pochissimi giorni l’isolamento di questo luogo incantato.

L’opera – nota con il nome di The Floating Piers – è costituita da una serie di passerelle in polietilene larghe 16 metri, rivestite con un tessuto di un acceso colore arancione, a formare un percorso sull’acqua che si snoda tra Sulzano, Monte Isola e la piccola e suggestiva isoletta di San Paolo.

L’opera è dentro il paesaggio e permette un punto di vista diverso sulla natura e sulle bellezze del lago d’Iseo. Non siamo in un museo, ma sulle acque e tra scenari unici al mondo: ciascuno di noi non guarda passivamente l’installazione ma la vive e la sperimenta in prima persona, passeggiando sopra di essa e guardandosi stupito intorno.

Il colorato pontile ha legato Monte Isola alla terraferma e ha permesso a frotte di visitatori e curiosi di ammirare le bellezze contenute in questo scrigno che è montagna, isola e lago al tempo stesso.

In assenza di automobili, è possibile passeggiare beatamente alla scoperta delle tante frazioni dell’isola, ammirando opere uniche come la Rocca Martinengo – nella zona meridionale con torre di forma cilindrica – o il Castello Oldofredi – palazzo di gusto rinascimentale – o ancora il Santuario della Madonna della Ceriola – struttura religiosa posta nel punto più alto dell’isola, da dove si godono panorami insuperabili.

L’installazione di Christo ha collegato nel suo percorso anche la minuscola isola di San Paolo, uno scoglio a sud di Monte Isola, che ospita uno splendido edificio un tempo monastero cluniacense.

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Pablo Picasso

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