Tutta un’altra guida di Roma Recensione del libro "ISOLE: GUIDA VAGABONDA DI ROMA" di Marco Lodoli

Una volta avevo letto da qualche parte un’osservazione curiosa sulle Guide della città di Roma.

Esisterebbero così tanti libri dedicati all’arte e alla storia della Città Eterna, che se ne potrebbe ricavare un “genere letterario specifico”, al pari dei romanzi gialli o di quelli rosa.

Se sia vero o meno non saprei, ma sicuramente gli autori che hanno provato a raccontare Roma sono moltissimi. Ci sono romanzi, racconti, miti e poi… le immancabili guide.

Insomma, un mare magnum in cui è facile perdersi.

Anche perché accanto alle guide tradizionali, ci sono guide molto diverse, che meritano assolutamente di essere lette. Come quella di cui ti parlerò oggi.

Il libro di Marco Lodoli “ISOLE: guida vagabonda di Roma” è nel vero senso della parola tutta un’altra guida di Roma.

Copertina Isole Lodoli

Marco Lodoli è romano e osservatore disincantato della città eterna: in una paginetta o poco più l’autore descrive con gioia e malinconia una piazza di periferia, la scalata quasi eroica alle rampe della tangenziale, un belvedere poco frequentato, un ristorantino senza turisti ma con autentica cucina romanesca, una chiesa barocca fuori dai circuiti dei visitatori mordi e fuggi, una pizzeria al taglio che può competere con gli chef stellati.

Le paginette di Lodoli sono quindi le Isole del titolo, posti in cui soffermarsi fuori dalla folla turistica, dove buttare alle ortiche l’orologio e il cellulare per godere del tempo e della magia che esprimono alcuni luoghi della città, luoghi dimenticati, luoghi secondari ma di una bellezza che può apparire sorprendente, anche agli occhi dei romani stessi – troppo distratti dal rumore di fondo della metropoli moderna.

Sicuramente il nemico principale di Lodoli (in senso buono si intende) è il “turista da torpedone”, quello che scende da bus giganteschi, fotografa all’impazzata i luoghi più celebri e riparte dopo pochi minuti alla ricerca del capolavoro artistico quasi come se si trattasse di un VIP da immortalare sulla copertina di un giornale patinato.

Il turista moderno non ha tempo e voglia di godere dei particolari:

 “…il turista di passaggio non ha la calma necessaria per assorbire tanta bellezza, è come un assetato che per troppa foga si rovescia l’acqua in faccia e sui vestiti. Quello che desidera è portarsi via un paio di sorsate freschissime, qualcosa di sorprendente da raccontare a chi lo attende a casa”.

Per acchiappare con gli occhi e con il cuore le Isole di Lodoli è necessario dismettere i panni del turista frettoloso e indossare quelli del camminatore vagabondo: solo in questo modo è possibile perdersi nelle oasi di tranquillità – a volte con un retrogusto di malinconia – che l’autore descrive mirabilmente in pochissime ma incisive righe.

Le Isole di Lodoli hanno una vita propria, ma tutte insieme formano un corpo unico e ci restituiscono una vera e propria guida vagabonda di Roma – come recita il sottotitolo di questo maestoso libricino.

Le pagine del libro ci restituiscono una Roma altra, assolutamente diversa da quella che puoi trovare in una semplice guida turistica:

“Scantonare, ecco cosa ci piace fare: fuggire via dalla pazza folla e imboccare un vicolo a caso, gettare l’occhio in un cortile, frugare tra le pietre della città alla ricerca di un’isola nascosta”.

Se anche tu ti ritrovi in questo atteggiamento esplorativo e vagabondo, sicuramente ti piacerà perderti negli angoli più disparati di Roma per scoprire ogni singola e unica Isola raccontata nel libro di Marco Lodoli.

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Pablo Picasso

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